Nel decennale della mostre di Alberto Sordi, a ricordare il grande attore ci sarà una grande mostra allestita presso il Complesso Monumentale del Vittoriano da febbraio ad aprile 2013.
Sarà un’esposizione multimediale con allestimento di fotografie e proiezione di filmati.
Il Complesso del Vittoriano a Roma ospiterà la mostra ALBERTO SORDI E LA SUA ROMA, il cui catalogo è pubblicato per i tipi della Gangemi Editore, per celebrare il grande personaggio a dieci anni dalla sua scomparsa.
La mostra e il catalogo svelano immagini, filmati, lettere autografe, materiali audio, frasi celebri, sceneggiature, installazioni, oggetti di arredamento e documenti, molti dei quali inediti, provenienti dalla casa e dagli archivi privati di Alberto. Il tutto fa rivivere i luoghi in cui l’attore ha vissuto e quelli in cui ha ambientato la maggior parte dei suoi film: Roma come protagonista, dove magicamente si sono intrecciate le trame e le vicende private di una biografia ricca di eventi e successi, emozionante come un romanzo.
La ‘Roma di Sordi’ significa intraprendere una cavalcata attraverso la guerra, la ricostruzione, il boom economico, gli anni Ottanta, l’euforia dei Novanta, l’inizio del nuovo Millennio. La carrellata fotografica permette anche di ritrovare gli innumerevoli personaggi interpretati dall’attore sullo schermo per scoprirli più che mai attuali e vivi. Sono ancora e rimarranno per sempre il simbolo di un grande romano che, rimanendo fedele alla propria storia e alle proprie radici, ha saputo diventare universale per raccontare al mondo intero non solo la sua amata città ma l’Italia intera.
Una grande mostra al Vittoriano ripercorre il rapporto dell’attore con la sua città. Un rapporto d’amore incondizionato e qualche volta di indignazione per ciò che andava storto, come sanno i lettori del Messaggero, a cui per tanti anni Albertone affidò umori e riflessioni. Ma anche una storia segreta, perché Sordi era l’uomo più riservato del cinema italiano e quando non si dava in pasto al pubblico si chiudeva nella sua villa di via Druso, al Celio. Una vasta proprietà arredata con mobili antichi ma senza sfarzo, circondata da un parco alla quale solo pochi avevano accesso, con tanto di teatro per esibirsi, nei giorni di buonumore, e sala di proiezione in cui mostrare i suoi film (e magari i leggendari «dietro le quinte» che girava di persona) a un pubblico selezionatissimo di amici e familiari.
LA VILLA E LO STUDIO
Quel luogo carico di mistero ora è uno dei cardini della mostra che apre il 14 febbraio (promossa da Roma Capitale e curata da Gloria Satta, Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia con Tiziana Appetito, catalogo Gangemi). La sorella di Sordi, la mitica Aurelia, oggi ultranovantenne, ha infatti messo a disposizione oggetti e materiali provenienti dalla casa di via Druso e dallo studio di Via Emilia, a pochi passi da via Veneto, ma lontano anni luce dai suoi fasti, altro sacrario in cui il grande attore leggeva i copioni, firmava i contratti, riceveva i giornalisti, raccoglieva premi e documenti, sempre assistito dalla devota Nunziatina.
Al Vittoriano ci saranno dunque il pianoforte che Albertone suonava nei momenti di relax, la poltrona da barbiere che troneggiava in bagno, la bicicletta con cui scorrazzava nel parco, la macchina da scrivere personale, il salvadanaio donatogli come cittadino di Kansas City, il baule con gli attrezzi da ginnastica, la foto con benedizione di Giovanni Paolo II. E poi naturalmente copioni annotati, album fotografici e rassegne stampa, arredi e costumi come cappello, stivaletti e berretto di Un americano a Roma, o paletta, casco e stivaloni del Vigile.
Il tutto incorniciato da scene tratte dai tanti film girati a Roma, una Roma spesso scomparsa, che scorreranno sui monitor con una scelta di interviste. Diceva uno striscione ai funerali: «Ieri un americano a Roma, oggi un romano in cielo». Almeno per qualche giorno, tornerà a trovarci.
Fonte: Il Messaggero
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