Iscrizione di San Clemente e Sisinnio nei sotterranei di San Clemente a Roma

5 Giu

Una curiosità che forse non tutti conoscono: un fumetto con parolacce dell’XI secolo nella basilica di San Clemente al Laterano.

Negli affreschi della basilica di San Clemente sono raffigurati alcuni miracoli attribuiti a san Clemente. In uno degli affreschi è raccontata la leggenda miracolosa del prefetto Sisinnio, il quale, arrabbiato a causa della conversione della propria moglie Teodora, la seguì con alcuni soldati; quando la trovò in una sala mentre assisteva ad una messa celebrata da Clemente, ordinò il suo arresto, ma Dio non lo permise accecando Sisinnio e i soldati, che, credendo di portare via Teodora e Clemente, in realtà trascinarono colonne. Il prefetto restò cieco fino al suo ritorno a casa.
Nella parte inferiore dell’affresco, ci sono le più antiche frasi murali espresse in una lingua intermedia fra il latino e il volgare. L’iscrizione (databile tra il 1084 e l’inizio del 1100), primo esempio in cui il volgare italiano appare usato con intento artistico, è posta nell’aula della basilica.
Rappresenta il patrizio Sisinnio nell’atto di ordinare ai suoi servi (Gosmario, Albertello e Carboncello) di legare e trascinare san Clemente. I servi, accecati come il loro padrone, trasportano invece una colonna di marmo. Si tratta di un frammento della Passio Sancti Clementis.
Si leggono, a mo’ di fumetto, queste espressioni (la cui attribuzione ai singoli personaggi è fortemente discussa). Questa è la proposta più condivisa: Sisinium: «Fili de le pute, traite, Gosmari, Albertel, traite. Falite dereto co lo palo, Carvoncelle!» San Clemente: «Duritiam cordis vestri, saxa traere meruistis». Traduzione: Sisinnio: «Figli di puttana, tirate! Gosmario, Albertello, tirate! Carvoncello, spingi da dietro con il palo» Clemente: «A causa della durezza del vostro cuore, avete meritato di trascinare sassi».
La prima parte è tutta in volgare, con chiare influenze romanesche. Da notare che “de le” e “co lo” sono già preposizioni articolate. La seconda parte è scritta in latino, ma vi sono varie stranezze; “duritiam”, ad esempio, è un accusativo, ma dovrebbe essere un ablativo: è un chiaro segnale che ormai non si usino più i casi latini, ma ci si affidi ad un caso unico. Inoltre, in luogo del latino “trahere” si riporta la caduta dell’h, “traere”.

Fonte: Wikipedia

 

3 Risposte to “Iscrizione di San Clemente e Sisinnio nei sotterranei di San Clemente a Roma”

  1. Maria 26 marzo 2015 a 11:58 am #

    Vorrei dire agli autori del testo, che l´ anno 1100 non corrisponde all´XI secolo, ma al XII, quindi quando parlano degli affreschi sotto la Basilica di S. Clemente dicendo “L´iscrizione (XI secolo, cioe´ intorno al 1100) primo esempio in cui il volgare italiano……

    • liveromeguide 26 marzo 2015 a 2:11 PM #

      Ha ragione: come scritto nell’articolo, il testo è tratto da Wikipedia, ma correggiamo subito l’errore sul nostro blog. Grazie della segnalazione!

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  1. Basilica di San Clemente – Lasagna City | Marina's Bloggariffic - 29 novembre 2013

    […] Inside the church, there were a number of interesting frescoes, where one of them, according to the guide, could possibly be the first example of a comic strip in the world. […]

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