Archivio | novembre, 2018

La mostra 100 Presepi si sposta in Vaticano

21 Nov

100Presepi in Vaticano dal 7 dicembre 2018 al 13 gennaio 2019 con ingresso libero nella Sala San Pio X in Via della Conciliazione 7.

La tradizionale Esposizione Internazionale100 Presepi”, giunta alla sua 43a edizione, da quest’anno si trasferisce da Piazza del Popolo in Via della Conciliazione in Vaticano. Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione dall’agosto scorso ha rilevato questa importante rassegna artistica e culturale.

Questo passaggio di consegne è avvenuto per volontà della stessa Dott.ssa Mariacarla Menaglia, direttrice della “Rivista delle Nazioni”, ente che per 42 anni ha organizzato l’evento e figlia del compianto Manlio, ideatore e fondatore della mostra stessa.

La mostra da quest’anno sarà pertanto denominata “100 presepi in Vaticano” e si terrà nel periodo natalizio presso la Sala San Pio X in via della Conciliazione.

La denominazione “100 PRESEPI” è  solo un riferimento storico, in quanto indica il numero dei presepi esposti nelle prime edizioni.
Nell’Esposizione i visitatori, hanno  l’occasione,  attraverso la grande varietà di proposte, di approfondire la conoscenza dell’arte presepiale anche nei suoi risvolti costruttivi e stilistici.

I presepi, che si rinnovano completamente ogni anno, provengono da quasi tutte le regioni italiane e da circa 25 paesi esteri; sono opere di artisti e artigiani italiani e stranieri, collezionisti, amatori, studenti di scuole elementari e medie, rappresentanti di associazioni culturali e impegnate nel sociale, di Enti statali e locali e da musei nazionali ed esteri.

Vari i materiali utilizzati  dal corallo all’argento, alle porcellane, dal vetro al bronzo, dalla ceramica all’argilla, in ferro battuto, in legno, in cartapesta, in materiali di recupero;  con la cioccolata, il pane, le pannocchie, il mais, tappi o bottoni, gusci di frutti di mare, paste alimentari, candele d’auto, matite e così via.
Le dimensioni variano dal formato in miniatura a quelle ad altezza d’uomo.
I presepi statici o in movimento hanno ambientazioni diverse: da quelle classiche del seicento e settecento napoletano e siciliano e dell’ottocento romano a quelle avveniristiche espresse con cristalli, ferro e luci colorate o fantasiose come motori d’auto, televisori, damigiane ed altro.
I presepi e le figure presepiali d’epoca, provenienti da musei e da collezioni private, sono opere realizzate dai caposcuola e dagli artisti più rinomati vissuti nel passato, e provengono dalle regioni di più antica tradizione presepiale come la Campania, il Lazio, la Liguria, la Puglia, la Sicilia e dall’estero.
Nelle ultime sei edizioni l’esposizione è stata premiata con targa d’argento del Presidente della Repubblica, e targhe e medaglie del Senato e della Camera dei Deputati.

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Il Parco delle Favole Incantate: ad Ariccia il festival delle luminarie 2018

20 Nov

Il Parco delle Favole Incantate: ad Ariccia il festival delle luminarie dal 24 novembre 2018 al 20 gennaio 2019 a Parco Chigi, con spettacolo di colori e luci come quelle di Salerno.

Ci sarà un percorso LASER 3d che vi seguirà per tutto il viale nella galassia del PARCO CHIGI DI ARICCIA.

Orari:

  • dal lunedì al venerdì 16.30/23.00
  • sabato, domenica e festivi 16.30/24.00

Ingresso:

  • dal lunedì al venerdì 5.00 euro da 14 a 65 anni non residenti
  • sabato, domenica e festivi gratis bambini 0/8 anni, 5.00 euro ragazzi 9/13 anni, 10.00 euro adulti

Maggiori informazioni, prezzi e orari

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Hunting Pollution, la street art di Iena Cruz contro l’inquinamento

16 Nov

Curiosità romane: Hunting Pollution, la street art di Iena Cruz all’Ostiense pulisce l’aria e combatte l’inquinamento.

Un nuovo polmone verde per la capitale, il murale mangia-smog più esteso d’Europa, è grande come un bosco di 30 alberi, e porta Roma a ricoprire un ruolo leader tra le capitali europee.

Un esempio di “street art rigenerativa” con una superficie di 1000 metri quadrati, realizzato con una la pittura Airlite, ecologica, anti inquinamento e in grado di ripulire l’aria dagli ossidi d’azoto emessi dalle auto, dal benzene e dalla formaldeide. Dodici metri quadrati di questa vernice possono eliminare l’inquinamento prodotto in un giorno da un’auto. Inoltre, agisce contro il fumo di sigaretta, i cattivi odori e i batteri resistenti agli antibiotici.

Un murale da Guinness che si chiama ‘Hunting pollution’ ed è stato realizzato, sull’intero angolo di un palazzo, dall’artista Federico Massa (alias Iena Cruz) al quartiere Ostiense, zona già nota in città per le sue opere di street art.

Il murale rappresenta un airone tricolore e ha una doppia chiave di lettura: da una parte l’animale inconsapevole cattura la sua preda in un mare decisamente inquinato, dall’altra sarà lui stesso a cacciare l’inquinamento da uno degli incroci più trafficati e inquinati della capitale grazie all’utilizzo delle eco-pitture.

L’artista milanese, con esperienze tra New York, Miami e Barcellona, non è nuovo a questi temi: da qualche anno i suoi lavori denunciano proprio i rischi del cambiamento climatico e le minacce alle specie in via d’estinzione.

L’arte diventa, nelle sue opere, il tramite del racconto sulle azioni degli esseri umani e sulle ripercussioni che queste hanno su natura e regno animale.

Il suo lavoro è il primo di una serie in un percorso di awareness e sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, attraverso l’utilizzo delle più moderne espressioni del linguaggio artistico volto alla fusione tra arte sostenibile e comunità culturali per coinvolgere artisti, designer e illustratori e dare vita a un movimento partecipativo dedicato a chi vuole mettere la creatività al servizio di un bene collettivo: l’aria che respiriamo.

Un bellissimo segnale di speranza.

Fonte: TurismoRoma

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Lizzie Siddal, il grande amore di Dante Gabriel Rossetti

14 Nov

Curiosità artistiche: Lizzie Siddal, il grande amore di Dante Gabriel Rossetti tra depressione, dipendenza da laudano, sospetto suicidio ed esumazioni notturne.

Elizabeth Eleanor Siddal, conosciuta anche con il diminutivo Lizzy o Lizzie (Londra, 25 luglio 1829 – Londra, 11 febbraio 1862), è stata una modella, poetessa e pittrice inglese.
Impiegata inizialmente come modista, la Siddal divenne in breve tempo la modella preferita di alcuni dei più famosi pittori dell’epoca, i preraffaelliti: ella, infatti, impersonava perfettamente la loro idea di femminilità. Fu Walter Howell Deverell che la scoprì e che la presentò al circolo dei Preraffaelliti, portandola via da una famiglia che non voleva per lei un futuro artistico. Posò anche per William Holman Hunt e John Everett Millais, ma fu modella fissa per Dante Gabriel Rossetti, di cui si innamorò e che sposò nel 1860.

Posando per l’Ofelia di Millais (1852), la Siddal fu costretta a rimanere a lungo immersa in un vasca da bagno, per rappresentare la morte del personaggio shakespeariano. La sua resistenza fu notevole, anche quando si ruppe una delle lampade che servivano a riscaldare l’acqua: la modella, tuttavia, fu colpita da una bronchite che le minò la salute. Suo padre ritenne responsabile Millais e cercò di fargli sborsare un adeguato indennizzo.
La salute cagionevole della donna, però, potrebbe essere anche attribuita all’uso che ella faceva del laudano, una sostanza stupefacente di uso medico che veniva usata anche come droga.

Una volta diventata la modella di Dante Gabriel Rossetti, prima ancora che moglie, la Siddal cominciò a studiare con lui. Malgrado il pittore cercasse sempre di ritrarla bella e dolce, in realtà la donna aveva un carattere forte e deciso, come traspare dai propri autoritratti: non era quella donna eterea che i pittori amavano idealizzare.

Nel 1855 il critico d’arte John Ruskin si offrì di pagare bene per tutte le opere artistiche prodotte dalla Siddal, che in realtà si limitavano a molti schizzi e ad un solo dipinto, che verteva sui temi medievali delle leggende arturiane. Ruskin, comunque, fu colpito dalla donna e scrisse a Rossetti una lettera in cui lo esortava a non rinviare oltre il matrimonio con la Siddal, per darle quella sicurezza di cui aveva bisogno. Rossetti, invece, aveva paura a presentare ai propri genitori la Siddal, poiché era di umili origini. Già le sorelle del pittore, Maria Francesca e Christina, avevano avuto parole di fuoco per la donna, ed il timore che i genitori potessero imporre un veto alle nozze, fece sì che egli attese molti anni ancora prima di chiedere in sposa la modella. Quest’ultima, sembra, credette che ci fosse una “musa” più giovane nel cuore del pittore, e questo accentuò la sua già presente malinconia.

La Siddal viaggiò molto per motivi di salute. Quando nel 1860 sposò finalmente Rossetti, aveva alle spalle già molte delusioni: il pittore fissava infatti la data delle nozze e poi all’ultimo secondo la rinviava. Lo stress di questo comportamento accentuò lo stato depressivo di cui la donna soffrì per tutta la vita.
Nel 1861, diede alla luce un bambino nato morto. Dalla depressione scaturita da quest’evento, la donna non si riprese più: il marito, poco tempo dopo, la trovò morta nel suo letto.
Malgrado il referto medico parlasse di “morte accidentale”, dovuta cioè ad un’errata valutazione della dose di laudano da assumere, Rossetti capì che si trattava di suicidio. Si confidò con l’amico pittore Ford Madox Brown, il quale gli consigliò di bruciare la lettera d’addio della moglie che il pittore aveva trovato. Il suicidio, all’epoca, oltre ad essere considerato immorale era anche illegale: lo scandalo avrebbe travolto tutta la famiglia di Rossetti e alla Siddal sarebbe stata negata la sepoltura in terra consacrata.

Nella tomba, insieme al corpo della Siddal, il marito fece porre anche l’unica copia dei manoscritti d’amore che lo stesso Rossetti aveva dedicato alla Siddal, scritti nel corso degli anni: il quaderno che li conteneva venne infilato fra i suoi capelli rossi.
Nel 1869 Rossetti, piegato da alcool e droga e convinto di diventare cieco, fu ossessionato dal desiderio di pubblicare le proprie poesie accompagnate da quelle della moglie. Insieme al proprio agente Charles Augustus Howell, ottenne il permesso di aprire la tomba della Siddal per recuperare il quaderno di poesie: il tutto venne svolto di notte, per evitare lo sdegno della gente. Howell (che viene ricordato come noto mentitore) raccontò che il corpo della Siddal aveva mantenuto intatta la propria bellezza, e che i capelli avevano continuato a crescerle a dismisura.

Rossetti pubblicò quindi le proprie poesie insieme a quelle della moglie. A causa di alcuni temi erotici, però, l’opera venne male accolta dalla critica. È comunque del 1906 la prima raccolta “in solitaria” delle poesie della Siddal, ed esattamente cento anni dopo, sul finire cioè del 2006, queste composizioni furono per la prima volta tradotte in italiano da Conny Stockhausen.

Fonte: Wikipedia

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Installazioni artistiche al St. Regis Rome

12 Nov

Sulla facciata del St. Regis Rome l’opera Blaublobbing di Loris Cecchini.

The St. Regis Rome è ufficialmente entrato in una nuova era. L’albergo, su cui campeggia ancora l’insegna cara ai romani Le Grand Hotel, si è svelato in tutta la sua magnificenza dopo un meticoloso restauro da 40 milioni di euro, con un evento intitolato Casting Light on a New Era, giocato su spunti fantasy, onirici e del surreale. L’hotel delle star rende omaggio con una nuova veste ai suoi 125 anni di storia celebrando l’atmosfera di Roma e reinterpretando in chiave moderna l’eleganza senza tempo dell’albergo.

La storica facciata è stata illuminata con uno scenografico gioco di luci, arricchita dalla spettacolare installazione Blaublobbing a cura dell’artista Loris Cecchini.

L’opera, insieme ad altre tre all’interno dell’hotel, resterà esposta e fruibile da cittadini romani e viaggiatori internazionali fino a marzo 2019, data a partire dalla quale verranno presentate nuove installazioni di altri artisti selezionati in esclusiva per The St.Regis Rome da Galleria Continua.

Fonte: Ansa

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Sulla facciata del St. Regis Rome l'opera Blaublobbing di Loris Cecchini

Sulla facciata del St. Regis Rome l’opera Blaublobbing di Loris Cecchini

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