Archivio | giugno, 2019

Ninfeo degli Specchi: giochi e scherzi d’acqua al Palatino

28 Giu

Riapre al Parco del Colosseo il Ninfeo degli Specchi: giochi e scherzi d’acqua al Palatino.
Con il solstizio d’estate la magia dell’acqua riaccende il Ninfeo degli Specchi e la fontana dei Farnese torna all’antico splendore.

Un’alternanza di giochi e scherzi d’acqua torna a riaccendersi nell’antico Ninfeo degli Specchi sul Palatino. Dopo il fascino degli Horti Farnesiani con il suo Fontanone, il maestoso Ninfeo della Pioggia e dopo la sistemazione del roseto Palatino, in cui spicca la rosa Augusta Palatina, è ancora il giardino segreto dei Farnese, la famiglia che ha segnato la Rinascenza del colle Palatino, a far parlare di sé restituendoci un pezzo di storia.

E’ Giacomo Boni stesso, primo storico direttore del Foro Romano e del Palatino, che nella sua pubblicazione del 1914, “L’Arcadia sul Palatino”, descrive la riscoperta della fontana farnesiana, denominata anticamente de gli Spechi per le decorazioni e la presenza di satiri a tutto tondo che trattenevano degli specchi.

“[…]Rimosse le terre di scarico e le immondezze, stendentisi a scarpa dalla platea orientale degli Orti Farnesiani sulla via moderna, che sale per l’area palatina al fianco occidentale del palazzo dei Flavi, apparvero le vestigia della “fontana de gli spechi”, fiancheggiata da rampe”.

Il ninfeo è incastonato nel fianco sud-est degli Horti Farnesiani come si vede nella carta del Falda; l’acqua che lo alimentava arrivava a caduta dalla sovrastante fontana dei platani, oggi completamente perduta, luogo ameno sede dell’Accademia dell’Arcadia alla fine del XVII secolo.

“Il ninfeo, absidato[…]doveva essere originariamente ricoperto da cupola a semicatino; contiene tre nicchie[…]; una nel mezzo e le altre di fianco[…]”. “Le nicchie sono incrostate da stalattiti e gli spazii intermedii da meandri ed anelli in mosaico e da stucchi[…]Il Piano delle nicchie incrostato di ghiaietta o ciottolini piatti, conteneva zampilli d’acqua od era sormontato da una statua come indicano le tracce del basamento[…]Delle due scalee ai lati dell’abside rimane la destra

[…]fiancheggiata da un muro a pilastri, e con inquadrature rivestite di stalattiti come quelle del ninfeo. […]Rimane, nel mezzo, un disco composto da quattro anelli concentrici, di porfido rosso, serpentino verde, marmo giallo e porfido[…]Sul penultimo anello e nel centrale sono quattro cerchi di tubetti in piombo, destinati ad uno degli scherzi abituali nei giardini della fine della Rinascenza. Al di sotto, due fistole plumbee, lunghe due metri[…]terminano, a guisa di rastrello, con altri due condotti normali…e muniti di cinque zampilli verticali per giuochi d’acqua”.

Il ninfeo, caduto in disuso con l’abbandono e il degrado del giardino farnesiano, rivive oggi grazie ad un’installazione a cura dell’architetto paesaggista Gabriella Strano. Il progetto moderno, allestito nel rispetto del manufatto storico-artistico, suggerisce il fascino degli antichi giochi e scherzi d’acqua che un tempo sorprendevano gli ospiti della famiglia Farnese e oggi “scherzano” con i passanti incuriositi.

“Il progetto rientra nell’ambito della rifunzionalizzazione di tutte le fontane, antiche e moderne, del Parco archeologico del Colosseo” ha dichiarato il direttore del Parco, Alfonsina Russo e ha spiegato “la valorizzazione del colle Palatino passa anche per il ripristino degli antichi contesti in una passeggiata che da oggi si arricchisce anche del suono antico dell’acqua che per secoli ha allietato i nostri antenati. L’area – ha concluso il direttore – diventa uno spazio ulteriore di refrigerio e sosta per i visitatori e a breve verrà restaurato il pavimento in mosaico”.

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Castel Sant’Angelo: aperture estive serali 2019 con concerti e visite guidate

26 Giu

Tornano anche nell’estate 2019 le aperture serali estive di Castel Sant’Angelo, con visite guidate ed eventi compresi nel prezzo del biglietto.

Sere d’Arte a Castel Sant’Angelo, dal 27 giugno all’8 settembre 2019
La rassegna di arte, musica e teatro di Castel Sant’Angelo è ormai un appuntamento centrale dell’estate romana. Per questa edizione torna di scena lo scrigno architettonico del cortile di Alessandro VI, dove si alterneranno ben due rassegne musicali, sotto l’insegna di Notti di musica al Castello, una delle quali, Pianissimo, dedicata al piano solo, curate da Ernesto Assante. Per i bambini e le famiglie, un ciclo di sette rappresentazioni teatrali, mentre percorsi di visita diversificati permetteranno di far conoscere aspetti, storie e personaggi legati alla millenaria vita di Castello.

  • NOTTI DI MUSICA AL CASTELLO
    27 giugno – 6 settembre 2019
  • I BAMBINI E ARTCITY – incontri tra teatro e museo, per famiglie e bambini tra i 3 e i 10 anni
    14 luglio
    3,18, 23 e 24 agosto
    1 e 8 settembre
    Lo spettacolo sarà preceduto da una visita di Castel Sant’Angelo adatta a tutta la famiglia e da un momento di accompagnamento alla visione a cura di Casa dello Spettatore
  • IL CASTELLO SI RACCONTA
    29 giugno – 7 settembre 2019

    Ciclo di visite guidate a cura di Sara De Angelis
    Quattro itinerari di visita dedicati alla scoperta di questo straordinario Monumento e della sua storia millenaria, attraverso i personaggi che lo hanno popolato, le leggende e le tradizioni che lo hanno contraddistinto, e le molteplici trasformazioni avvenute negli anni.

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Bacon, Freud e la scuola di Londra a Roma al Chiostro del Bramante nell’ottobre 2019

25 Giu

Bacon, Freud, la scuola di Londra. Opere della TATE in mostra a Roma al Chiostro del Bramante dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020.

Due giganti della pittura, Francis Bacon e Lucian Freud per la prima volta insieme in una mostra in Italia. Uno dei più affascinanti, ampi e significativi capitoli dell’arte contemporanea mondiale con la Scuola di Londra. Una città straordinaria in un periodo rivoluzionario.

Bacon, Freud, l’arte britannica in oltre sette decenni, lo spirito di una città in mostra al Chiostro del Bramante di Roma dall’autunno 2019 fino a febbraio 2020, a cura di Elena Crippa, Curator of Modern and Contemporary British Art, Tate e organizzata in collaborazione con Tate, Londra.

Insieme a Francis Bacon e Lucian Freud, Michael Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Rego, artisti che hanno segnato un’epoca, ispirato generazioni, utilizzato la pittura per raccontare la vita.

No Filter
Grazie a uno straordinario prestito di Tate, la pittura di sei artisti con opere dal 1945 al 2004 rivela, in maniera diretta e sconvolgente, la condizione umana fatta di fragilità, energia, opposti, eccessi, evasioni, nessun filtro, verità. Tanti i temi affrontati: gli anni della guerra e del dopoguerra, storie di immigrazione, tensioni, miserie e insieme, desiderio di cambiamento, ricerca e introspezione, ruolo della donna, dibattito culturale e riscatto sociale.
Al centro di tutto questo la realtà: ispirazione, soggetto, strumento, fino a essere ossessione. Un tema più che mai attuale, in un’epoca, la nostra, di filtri e #nofilter.

La scuola di Londra
In mostra oltre quarantacinque dipinti, disegni e incisioni di artisti raggruppati nella “School of London”. Artisti eterogenei, nati tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, immigrati in Inghilterra per motivi differenti che hanno trovato in Londra la loro città, il luogo dove studiare, lavorare, vivere.
Francis Bacon (1909-1992) nasce e cresce in Irlanda e arriva in Inghilterra quindicenne, Lucian Freud (1922-2011) scappa dalla Germania per sfuggire il nazismo, lo stesso succede, pochi anni dopo a Frank Auerbach; Michael Andrews è norvegese e incontra Freud suo professore alla scuola d’arte; Leon Kossoff è nato a Londra da genitori ebrei russi; Paula Rego lascia il Portogallo per studiare pittura nelle scuole inglesi.
Nell’architettura cinquecentesca progettata da Donato Bramante trovano spazio, con un approccio cronologico e tematico, opere che raccontano individui, luoghi, vita vissuta, per mostrare la fragilità e la vitalità della condizione umana. Opere in cui la vita viene presentata nella sua crudezza senza filtri, disegni e dipinti che ritraggono esistenze e luoghi scandagliati tramite lo sguardo dell’artista per descrivere la nuda realtà.

I progetti speciali
Due progetti speciali di DART Chiostro del Bramante ne ribadiscono la vocazione sperimentale fatta di contaminazioni tra linguaggi, trasversalità e coinvolgimento del pubblico.
Per Bacon, Freud, la Scuola di Londra l’audioguida è affidata alla voce narrante di Costantino D’Orazio, storico dell’arte e saggista, che accompagna i visitatori in un percorso di approfondimento e in un viaggio nella Londra dell’epoca, raccontando non solo gli artisti e le opere, ma i retroscena di un periodo tanto affascinante.

Chiostro del Bramante, inoltre, ha commissionato a Enrico Maria Artale, uno dei più promettenti giovani registi italiani già riconosciuto in ambito internazionale, un cortometraggio per raccontare il progetto. Per la prima volta in Italia l’interpretazione di una mostra è affidata a un autore cinematografico con un’opera inedita, interpretata da Stefano Cassetti, Adamo Dionisi, Lucrezia Guidone e Sarah Sammartino. In My body and soul, questo il titolo, la pittura viene evocata attraverso la messa in scena di un istante immaginario che precede l’atto del dipingere. La colonna sonora è realizzata appositamente dai Mokadelic.

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Capodanno a teatro a Roma: cosa va in scena il 31 dicembre 2019

5 Giu

Gli spettacoli e i concerti in scena la sera del 31 dicembre 2019 a Roma:

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Globe Theatre Roma, la stagione estiva 2019

4 Giu

La stagione estiva 2019 del Silvano Toti Globe Theatre a Roma:

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Il Silvano Toti Globe Theatre è un teatro di Roma, che ricostruisce filologicamente il Globe Theatre di Londra, il più famoso teatro del periodo elisabettiano.
Il teatro, di forma circolare, rispetta la forma dell’originale teatro costruito a Londra nel 1599 e in seguito distrutto per due volte, con il palcoscenico coperto che si protende verso l’area del pubblico scoperta e circondata dai palchi su tre livelli ed è interamente in legno di quercia come l’originale.
La pavimentazione è stata realizzata in blocchi di tufo posati a secco che danno un’impressione di terra battuta.

Il Silvano Toti Globe Theatre, dove vengono proposte le tragedie e le commedie elisabettiane, è uno spazio che, grazie alle particolari caratteristiche architettoniche ed all’essenzialità delle scene, permette un rapporto catartico con le opere del teatro rinascimentale inglese, nella suggestiva cornice di Villa Borghese.

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