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Riapre Villa Sordi, passione romana

12 Mag

A grande richiesta a partire dal 4 maggio riapre al pubblico Villa Sordi con la mostra del Centenario dalla nascita dell’attore: 1920-12020.

Aperta nello scorso settembre aveva registrato grandi numeri all’ingresso, rendendola uno dei luoghi più visitati della città.

Un racconto speciale che attraversa la vita privata e pubblica di uno dei personaggi simbolo della città di Roma, due racconti paralleli che si intrecciano in aneddoti e racconti che hanno reso Alberto Sordi, l’Albertone nazionale.

Le sue passioni, le risate che echeggiano ancora nella sua tanto amata villa, ma anche qualche lato in ombra meno noto.

La Villa, aperta al pubblico per la prima volta in occasione di questa Mostra, presenta al suo interno l’esposizione che si snoda fra i vari ambienti della casa, conservati negli anni così come sono stati lasciati dal grande attore romano, per illustrarne la vita e la lunga carriera attraverso documenti inediti, oggetti, abiti, fotografie, video, curiosità. Un’esperienza immersiva e totalizzante, un viaggio spettacolare alla scoperta dell’artista e dell’uomo privato. Negli interni della Villa, i visitatori scopriranno, all’inizio del percorso, il Teatro che Sordi fece costruire per rappresentazioni private o proiezioni con pochi amici.

Il 15 Giugno, per il giorno di nascita dell’attore sarà organizzato un evento speciale curato dalla Fondazione Museo Alberto Sordi e verrà annunciata una notizia per la città.

Non ostante questo periodo difficile Roma mostra l’amore per la città, per i suoi luoghi e per i suoi grandi artisti.

LA MOSTRA POTRÀ ESSERE VISITATA TUTTI I GIORNI CON OBBLIGO DI PRENOTAZIONE NEI WEEK END E NEI FESTIVI

Consulta il Vademecum per l’accesso ai musei
Fonte: Musei in Comune

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Dantedì: il 25 marzo 2020 è la giornata di Dante

3 Mar

Dantedì: il 25 marzo 2020 è la giornata di Dante. Una giornata nazionale dedicata al viaggio nell’aldilà che il Sommo Poeta intraprese nella Divina Commedia. In attesa del 2021 e dei 700 anni dalla morte.

Il 25 Marzo, data che gli studiosi individuano come inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia, si celebrerà per la prima volta il Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri recentemente istituita dal Governo.
Il sommo Poeta è il simbolo della cultura e della lingua italiana, ricordarlo insieme sarà un modo per unire ancora di più il Paese in questo momento difficile, condividendo versi dal fascino senza tempo.

L’appuntamento è per le 12 di mercoledì 25 marzo orario in cui siamo tutti chiamati a leggere Dante e a riscoprire i versi della Commedia. Il Ministero dell’Istruzione inviterà docenti e studenti a farlo durante le lezioni a distanza. Ma la richiesta è rivolta a ciascun cittadino. E le 12 saranno l’orario di punta: le celebrazioni, seppur a distanza, potranno proseguire durante tutta la giornata sui social, con pillole, letture in streaming, performance dedicate a Dante, con gli hashtag ufficiali #Dantedì e #IoleggoDante.

“Questa prima edizione avviene in un momento particolarmente difficile. Le tante iniziative già previste si spostano sulla rete. Per questo rivolgo un appello agli artisti: il 25 marzo leggete Dante e postate i vostri contenuti. Dante è la lingua italiana, è l’idea stessa di Italia. Ed è proprio in questo momento che è ancor più importante ricordarlo per restare uniti”. Ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

“Cittadini e scuole, il prossimo 25 marzo, potranno unirsi in un momento alto di condivisione. Riscoprire Dante, tutti insieme, sarà un modo per restare uniti, in un momento così complesso, attraverso il filo conduttore della poesia. So che gli insegnanti stanno già facendo sforzi importanti per portare avanti la didattica a distanza, per restare in contatto con in nostri ragazzi. Il Dantedì può essere una bellissima occasione per ribadire che la scuola c’è, per condividere, sui social o sulle piattaforme delle lezioni online la passione per uno dei testi più importanti della nostra letteratura”, ha dichiarato la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Il Mibact e il Miur insieme a scuole, musei, parchi archeologici, biblioteche, archivi e luoghi della cultura proporranno inoltre sui propri account social immagini, video, opere d’arte, rare edizioni della Divina commedia per raccontare quanto la figura del Sommo Poeta nel corso dei secoli abbia segnato profondamente tutte le espressioni culturali e artistiche dell’identità italiana.
Al Dantedì parteciperà attivamente anche la Rai che con Rai Teche ha selezionato le lecturae Dantis interpretate dai maggiori artisti del nostro tempo che saranno programmate in pillole di 30” nelle tre reti generaliste della Rai e su Rai Play e saranno numerosi le trasmissioni nei palinsesti dedicate, curate da Rai Cultura.

Sul canale YouTube del Mibact e sul sito del Corriere della sera sarà inoltre trasmesso un filmato realizzato appositamente per questa prima edizione del #Dantedì con i preziosi contributi di Paolo Di Stefano, giornalista del Corriere della Sera e promotore della giornata dedicata a Dante, Alberto Casadei dell’Associazione degli italianisti, Claudio Marazzini presidente dell’Accademia della Crusca, Carlo Ossola presidente del Comitato per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante, del linguista e filologo prof Luca Serianni della Società Dante Alighieri, di Natascia Tonelli dell’Università di Siena e di Sebastiana Nobili dell’Università di Ravenna.

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Dantedì: il 25 marzo 2020 è la giornata di Dante con eventi in tutta Italia

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Jackson Pollock in mostra a Roma al Complesso del Vittoriano

27 Giu

Jackson Pollock e la scuola di New York in mostra a Roma dal 10 ottobre 2018 al Complesso del Vittoriano, Ala Brasini.
Organizzazione © Arthemisia.

Paul Jackson Pollock (Cody, Wyoming, 28 gennaio 1912 – Long Island, 11 agosto 1956) è stato un pittore statunitense, considerato uno dei maggiori rappresentanti dell’espressionismo astratto o action painting.

 

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Le opere religiose di Andy Warhol in mostra a Roma nel 2019

31 Mar

Le opere religiose di Andy Warhol saranno in mostra a Roma, al Braccio di Carlo Magno nei Musei Vaticani, nel 2019.

La serie ispirata all’Ultima cena di Leonardo da Vinci fu l’ultima opera di Andy Warhol, subito prima della morte, il 22 febbraio 1987, in seguito a un intervento chirurgico alla cistifellea.

I Musei Vaticani collezionano arte religiosa di artisti moderni e viventi fin dagli anni ’70, ma ora stanno preparando una mostra che darà loro una maggiore credibilità all’interno del più ampio mondo dell’arte.
Nel 2019, in occasione del venticinquesimo anniversario dell’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, i Musei Vaticani collaboreranno a una mostra di opere «religiose» dell’artista, tra cui quadri della serie ispirata all’«Ultima Cena» di Leonardo. La mostra si terrà nel mille metri quadrati del Braccio di Carlo Magno, e a Pittsburgh.
«Siamo molto interessati a esplorare il lato spirituale dell’artista, spiega Barbara Jatta. Per noi è importante dialogare con l’arte contemporanea. Viviamo in un mondo di immagini e la Chiesa deve far parte di questa conversazione».
Fonte: Il Giornale dell’Arte

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Emilie Flöge, la compagna e musa di Gustav Klimt

8 Gen

Curiosità artistiche: Emilie Flöge, la compagna e musa di Gustav Klimt.

Emilie Louise Flöge (30 agosto 1874 Vienna – 26 maggio 1952 Vienna) è stata una stilista austriaca e imprenditrice. Era la compagna di vita del pittore Gustav Klimt.
Quarta figlia del maestro tornitore e produttore dei tubi di Meerschaum, Hermann Flöge (1837-1897), Emilie aveva due sorelle, Pauline ed Helene e un fratello, Hermann.
Il suo primo lavoro è stato come sarta, ma in seguito è diventata una couturière. Nel 1895, Pauline, la sorella maggiore, aprì una scuola di sartoria e Emilie lavorò con lei. Nel 1899 le due sorelle vinse una gara di sartoria e furono incaricate di realizzare un abito da batista per una mostra.

In collaborazione con la sorella Helene, Emilie, dopo il 1904, si è affermata come una donna d’affari di successo e proprietaria del salone di alta moda noto come Schwestern Flöge (Flöge Sisters) in una delle principali arterie viennesi, la Mariahilfer Strasse. In questo salone, progettato nello Jugendstil dall’architetto Josef Hoffmann, ha presentato abiti firmati nello stile del Wiener Werkstätte. Durante i suoi viaggi a Londra e Parigi si familiarizzò con le ultime tendenze della moda di Coco Chanel e Christian Dior, tuttavia, dopo l’Anschluss con il Terzo Reich tedesco nel 1938, Flöge perse i suoi clienti più importanti e dovette chiudere il suo salone, che doveva diventare la sede principale della moda per la società viennese. Dopo il 1938 lavorò dall’ultimo piano della sua casa al numero 39 di Ungargasse.

Emilie Flöge era un membro dei circoli bohémien e fin de siècle viennesi. Era la compagna di vita del pittore Gustav Klimt. Nel 1891, Helene, la sorella maggiore di Emilie, sposò Ernst Klimt, fratello di Gustav Klimt, che morì nel dicembre del 1892. A quel tempo Emilie aveva diciotto anni e Gustav divenne un ospite frequente nella casa dei suoi genitori, trascorrendo le estati con la famiglia Flöge sul lago Attersee.

Dopo il 1891, Klimt la ritrasse in molte delle sue opere. Gli esperti ritengono che la sua opera Il bacio (1907-08) mostri l’artista e Emilie Flöge come amanti.

Klimt disegnò anche alcuni abiti per il salone Flöge nello stile razionale degli abiti – uno stile promosso dal movimento femminista – e dal 1898, altri vestiti disegnati dalla Secessione viennese; questi ultimi erano indossati senza un corsetto e appesi liberamente sulle spalle con comode e ampie maniche. La clientela per quello che all’epoca era una moda rivoluzionaria era troppo piccola per guadagnarsi da vivere, ma Klimt dipingeva molte donne dai vertici della società viennese e, quindi, fu in grado di introdurre Emilie Flöge in un prospero giro di clienti.

Klimt è morto per un ictus l’11 gennaio 1918. Emilie ereditò la metà della proprietà di Klimt, l’altra metà la famiglia del pittore.
Negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale, la sua casa nella Ungargasse prese fuoco, distruggendo non solo la sua collezione di indumenti, ma anche oggetti di valore dalla tenuta di Gustav Klimt.

Fonte: Wikipedia

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Revolution. Records and Rebels 1966 – 1970

6 Dic

Revolution. Records and Rebels 1966 – 1970: in mostra atmosfere, oggetti, memorabilia, design, arte, grafica e soprattutto dalla musica di quegli anni.

La mostra esplora temi emersi negli anni sessanta e tuttora dominanti nella scena contemporanea – ambientalismo, globalizzazione, individualismo e cultura di massa – ponendosi l’interrogativo: “E adesso dove andiamo?”.

Sono gli anni che hanno scardinato le basi della società postbellica, plasmando in maniera innegabile il nostro stile di vita attuale. Quei 1826 giorni vengono raccontati in mostra attraverso oltre 500 oggetti-testimonianze di momenti, vite eccezionali, canzoni che hanno segnato la storia, abiti che hanno fatto tendenza (e scandalo), film indimenticabili, attimi che potremo rivivere.

Gli LP presentati durante il percorso espositivo provengono dalla collezione del compianto John Peel (1939-2004), conduttore radiofonico, DJ, produttore e giornalista britannico. Peel plasmò i gusti musicali del paese in un’epoca in cui la musica incarnava la rivoluzione in atto nel mondo. Dal 1966-1967 lanciò nuovi stili musicali, prima nel programma The Perfumed Garden in onda sulla radio pirata Radio London e in seguito alla BBC, attirando un pubblico di fedelissimi. John Peel è stato uno dei conduttori più importanti non solo di quegli anni ma di tutti i tempi.

La mostra, già approdata al Victoria and Albert Museum di Londra, arriva a Milano dal 2dicembre fino al 4 aprile negli spazi della Fabbrica del Vapore. Promossa e coprodotta da Comune di Milano-Cultura, Fabbrica del Vapore e Avatar – Gruppo MondoMostreSkira, in collaborazione con Victoria and Albert Museum di Londra.

Curata da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Victoria and Albert Museum di Londra insieme a Fran Tomasi, maggior promoter italiano che per primo portò in Italia i Pink Floyd, Clara Tosi Pamphili, giornalista e storica della moda, e Alberto Tonti, noto critico musicale. Un percorso esperienziale fatto per avvolgere i visitatori di atmosfere, oggetti, memorabilia, design, arte, grafica e soprattutto dalla musica di quegli anni anche grazie al sofisticato sistema audioguide Sennheiser, partner dell’esposizione.

Un viaggio che ripercorre gli ambiti in cui le rivoluzioni di quegli anni ebbero luogo: la moda, la musica, le droghe, i locali e la controcultura; i diritti umani e le proteste di strada; il  consumismo; i festival; le comunità alternative. Da Carnaby Street a Londra agli hippy di Haight-Ashbury, dall’innovazione tecnologica della Bay Area alle proteste del maggio francese, dalle comuni sparse in tutta l’America ai festival di Woodstock e dell’Isola di Wight, questi anni furono caratterizzati da un idealismo ottimista che spingeva le persone a far fronte comune per sovvertire le strutture di potere in ogni sfera della società. Una riflessione infine su quante di esse hanno prodotto un cambiamento reale e duraturo e quante invece sono andate perdute nei decenni successivi.

Revolution. Records and Rebels 1966 – 1970
Milano, Fabbrica del Vapore
02 dicembre, 2017 – 04 aprile 2018


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Olga Khokhlova, la prima moglie di Picasso

11 Set

Curiosità artistiche: durante il soggiorno a Roma, Pablo Picasso conobbe Olga Kokhlova, una ballerina di cui si innamorò, e che divenne motivo di ispirazione e soggetto di molti suoi lavori.

Ol’ga Stepanivna Khochlova (in ucraino: О́льга Степа́нівна Хо́хлова; in russo: О́льга Степа́новна Хо́хлова; Nižyn, 17 giugno 1891 – Cannes, 11 febbraio 1955) voleva diventare una ballerina sin da quando aveva visitato la Francia e visto uno spettacolo di danza di Madame Shroessont. Coronò il suo sogno entrando nel corpo di ballo di Sergej Djagilev.

Il 18 maggio 1917 Ol’ga danzò nello spettacolo, Parade al Théâtre du Châtelet – un balletto di Sergej Djagilev, Erik Satie e Jean Cocteau, del quale Pablo Picasso aveva disegnato i costumi e lo scenario. Successivamente Ol’ga lasciò il gruppo, per viaggiare per tutto il Sudamerica, e per convivere con Picasso a Barcellona. La madre del pittore, all’inizio si era allarmata dall’idea che il figlio dovesse sposare una straniera, così Picasso le donò un dipinto in cui Olga era rappresentata come una ragazza spagnola: Ol’ga Chochlova in Mantilla. Più tardi Ol’ga ritornò con Picasso a Parigi, dove iniziarono a vivere insieme alla Rue La Boétie.

Ol’ga sposò Picasso il 18 giugno 1918, in una chiesa russo-ortodossa di Rue Daru; Jean Cocteau e Max Jacob furono testimoni del matrimonio. Nel luglio 1919 Picasso e Ol’ga si recarono a Londra per la prima rappresentazione del balletto di de Falla Le tricorne, per il quale Picasso aveva avuto da Djagilev l’incarico di disegnare i costumi e le scene. Il balletto fu rappresentato per la prima volta al teatro Alhambra di Londra il 22 luglio 1919 e poco dopo replicato con grande successo all’Opéra National de Paris.

Il 4 febbraio 1921 Ol’ga diede alla luce un bambino al quale venne dato il nome di Paulo; tuttavia da questo momento la loro relazione cominciò a deteriorarsi. Nel 1927 Picasso iniziò una storia con una diciassettenne ragazza francese, Marie-Thérèse Walter; la storia venne scoperta da Ol’ga nel 1935 quando un amico la informò che la Walter era incinta. Immediatamente, Ol’ga insieme al figlio Paulo lasciò il tetto coniugale e viaggiò verso il sud della Francia, presentando successivamente istanza di divorzio. Picasso rifiutò di dividere equamente le sue proprietà, come richiesto dalla legge francese, così Ol’ga rimase legalmente sposata con lui fino alla sua morte per cancro avvenuta a Cannes, in Francia, nel 1955.

Fonte: Wikipedia

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Invasioni Digitali 2017 nei Musei di Roma

20 Apr

Dal 21 aprile all’8 maggio 2017 tornano le Invasioni Digitali, con ingresso ridotto nei Musei in Comune di Roma.

Invasori pacifici, armati di tablet, smartphone e del desiderio di diffondere la bellezza del patrimonio culturale italiano, si danno appuntamento in tutta Italia dal 21 aprile all’8 maggio, per la quinta edizione di INVASIONI DIGITALI. Un’iniziativa nata nel rispetto dei luoghi e delle opere che contribuisce a diffondere immagini capaci di valorizzare al meglio i musei e le loro collezioni.

Il Sistema dei Musei Civici di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con la collaborazione di Zètema nella gestione dei Servizi Museali, accoglie anche quest’anno l’iniziativa con entusiasmo offrendo l’accesso con biglietto ridotto a coloro che aderiranno attraverso il sito www.invasionidigitali.it.

La manifestazione, prevede l’invasione pacifica dei musei del Sistema Musei Civici da un numero limitato di persone, con la possibilità di scattare fotografie (senza flash e senza l’ausilio di cavalletti o treppiedi), condividendole su Facebook, Instagram e    Twitter, utilizzando l’hashtag ufficiale della manifestazione #invasionidigitali e menzionando @museiincomune

Anche quest’anno saranno premiate le 3 immagini più belle e rappresentative scattate nei Musei in Comune. I vincitori potranno scegliere un museo o una mostra dei MiC da visitare gratuitamente.

Un’occasione speciale e un modalità innovativa per  favorire, attraverso internet e i social media, una partecipazione più diretta del pubblico in musei e luoghi d’arte e cultura.

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Luciano Ligabue: Problema alle corde vocali, rimandate le date di Roma

3 Feb

DAL SITO UFFICIALE DEL ROCKER:

Il debutto del tour “MADE IN ITALY – PALASPORT 2017” di LUCIANO LIGABUE, inizialmente previsto venerdì 3 febbraio, al PALALOTTOMATICA di ROMA è stato rinviato a MARTEDÌ 14 FEBBRAIO al Pal’Art Hotel di ACIREALE (CT).

Queste le parole con cui LUCIANO LIGABUE commenta sui suoi social: «Ciao a tutti purtroppo non ho buone notizie. L’altro giorno il concerto a Jesolo non è saltato tanto per l’influenza quanto per il fatto che proprio non avevo voce. Allora mi sono fatto controllare e purtroppo mi hanno ritrovato un edema alle corde vocali. Il che vuol dire che non solo adesso non sono nella condizione di controllare la voce, quindi proprio non riesco a cantare, ma che soprattutto mi dicono che devo assolutamente tenere la voce a riposo perché corro il rischio di creare dei danni maggiori alle corde vocali e in vista delle cinquanta, sessanta date che abbiamo comunque da fare quello può essere devastante. Per cui mi costringono a un periodo di riposo di dieci giorni, il che vuol dire, e quanto a malincuore ve lo devo dire, che le date di Roma vengono rimandate. Sono spostate, hanno già trovato degli spazi fra aprile e maggio e… sarà così. E questo vuol dire che ovviamente vi potete immaginare il mio stato d’animo, la mia frustrazione. Io attendevo con ansia l’inizio di questo tour, non vedevo l’ora di cominciare al PalaLottomatica proprio l’esecuzione dal vivo di un album a cui tengo così tanto e di uno spettacolo che credo vi piacerà. L’abbiamo preparato scrupolosamente, però, insomma, purtroppo non è possibile. Vi abbraccio e ci vediamo quindi ad Acireale con la prima e poi via via con tutte le altre. Ciao a tutti!».

Tutti i concerti romani, previsti per il 3, 4, 6, 7 e 10 febbraio al PalaLottomatica di Roma, saranno posticipati nel modo seguente:

12 aprile – NUOVA DATA a recupero del 3 febbraio
13 aprile – NUOVA DATA a recupero del 4 febbraio
19 maggio – NUOVA DATA a recupero del 6 febbraio
20 maggio – NUOVA DATA a recupero del 7 febbraio
21 maggio – NUOVA DATA a recupero del 10 febbraio

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Progetto Domus Aurea Visita al cantiere di restauro con realtà virtuale

1 Feb

A partire dal 4 febbraio 2107, il cantiere della Domus Aurea riapre con degli innovativi interventi multimediali nella prospettiva di valorizzazione scientifica del cantiere di restauro.

Come implementazione rispetto alle precedenti annate, è stato realizzato un progetto site specific di realtà immersiva e video racconto.

Gli interventi sono volti ad ampliare la fruizione da parte del pubblico con l’utilizzo di installazioni multimediali che fanno uso delle più recenti tecnologie come il videomapping su grandi superfici e la realtà virtuale.

I due interventi proposti si sviluppano lungo il percorso in dodici tappe della visita guidata del cantiere della Domus Aurea:

– Proiezione emozionale riguardante la storia della Domus Aurea nella galleria d’ingresso

– Realizzazione di una istallazione in realtà virtuale all’interno della Sala della volta dorata

L’effetto finale è un vero e proprio viaggio nel tempo, un corto circuito cognitivo ed emozionale del tutto nuovo nel panorama delle tecnologie applicate ai beni culturali.

Il progetto di valorizzazione scientifica è promosso dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma con Electa.

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