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A Castel Sant’Angelo aprono le cucine dei Papi, le Oleare, le Prigioni, la Cagliostra, la Stufetta e le Mole per due serate di degustazioni

15 Set

A Castel Sant’Angelo aprono le cucine dei Papi, le Oleare, le Prigioni, la Cagliostra, la Stufetta e le Mole per due serate di degustazioni.

Il Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, presenta in occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio 19/20 Settembre 2015”, nel Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo: “La cultura attraverso il cibo a Castello: dalla corte al Rinascimento”.

Nella serata del 19 settembre sarà possibile degustare un piatto composto da 5 assaggi monoporzione, ispirati alla cucina rinascimentale e supervisionati dallo chef Andrea Misseri. Il tutto nel Cortile di Alessandro VI.
Per le degustazioni sarà obbligatoria la prenotazione (vedi sotto).

Nella stessa serata del 19 settembre si potrà visitare il Museo dalle 20.00 alle 24.00 e straordinariamente si apriranno le Prigioni storiche, le Oleare dove veniva immagazzinato l’olio sia per l’uso alimentare che per l’illuminazione. Fu nel primo deposito delle Oleare che nel 1981 fu girata una celebre scena del film di Mario Monicelli, “Il Marchese del Grillo”. I Silos dove veniva immagazzinato il grano, la Stufetta di Clemente VII un vero gioiello architettonico della prima metà del Cinquecento, sala da bagno dei Pontefici, uno dei rarissimi esempi di bagno rinascimentale, la sala Cagliostra, ‘prigione di lusso’ destinata a detenuti di riguardo, che deve il suo nome a uno dei più famosi reclusi il Conte di Cagliostro e le Mole con le macine del tardo XVI secolo, e dove venivano immagazzinate le farine destinate alla guarnigione di castello.

Il 20 settembre il Museo sarà aperto dalle 09,00 alle 19,30 e saranno aperti straordinariamente gli stessi ambienti escluso le Mole.

Ufficio Stampa Polo Museale del Lazio
Marco Sala, Davide Latella.
Tel. 06 6999 4347
pm-laz.ufficiostampa@beniculturali.it

  • NOTIZIE UTILI PER L’EVENTO

Data Inizio: 19 settembre 2015
Data Fine: 20 settembre 2015
Costo del biglietto: 7,00 € ingresso al museo – degustazione piatto di 5 assaggi ispirati alla cucina rinascimentale € 10,00; possibilità di un’ulteriore degustazione di vini selezionati per l’occasione dal punto ristoro del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo.
Riduzioni: gratuità e riduzioni come previste dalla legge; Per informazioni +39 06 32810

Prenotazione: Obbligatoria per le degustazioni. Le degustazioni si attivano superate n. 50 prenotazioni.

Telefono prenotazioni: +39 06 32810;
Url prenotazione: http://www.gebart.it//

Luogo: Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo
Orario: 19 settembre 9.00 – 19,30 (ultimo ingresso ore 18.30); 20,00 – 24,00
(ultimo ingresso ore 23,00)
20 settembre 9.00 – 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)

Telefono: 06 69994207, 06 68191175
E-mail: pm-laz.ufficiostampa@beniculturali.it
Sito web: http://polomusealelazio.beniculturali.it
http://castelsantangelo.beniculturali.it

La cucina coinvolge il nostro mondo sensoriale attraverso sapori, profumi, sensazioni tattili e visive: addirittura suoni. Tutte le proprietà organolettiche di un vino o di un preparato sono sempre state oggetto di attenzione degli “scalchi” per raccontare un piatto, per tramandarne e perfezionarne la ricetta. Tali figure coordinavano tra gli altri i bottiglieri di corte che si occupava del vino, della scelta e primo assaggio. Esemplare è la figura di Sante Lancerio, bottigliere di Paolo III Farnese, il quale in una lettera inviata al cardinale Ascanio Guido Sforza, nipote del Papa, ci permette di rintracciare, con le sue 57 schede di vini conosciuti alla tavola farnesiana, quella che è considerata dai cultori enologici, la prima carta dei vini. Oltre alla figura del bottigliere la corte rinascimentale attribuiva ruolo al cantiniere ed al coppiere per il servizio delle bevande alla tavola; al piano delle prigioni storiche di Castel Sant’Angelo c’è una cantina per lo scarico dall’alto come per le adiacenti oleare. Bartolomeo Scappi cuoco personale di Pio IV e Pio V e forse anche di Paolo III, fu il primo che introdusse l’impanatura prima della frittura, lasciandoci un’importante opera, il più grande trattato di cucina del tempo, che includeva oltre mille ricette e trattava degli strumenti di cucina e di tutto ciò che doveva conoscere un cuoco rinascimentale di alto livello. La cucina di corte a Castel Sant’Angelo nel XVI secolo, si ipotizza fosse negli ambienti adiacenti al Cortile delle Prigioni, tra la Stufetta di Clemente VII ed il Cortile di Leone X.

Fonte: Pagina Facebook ufficiale

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